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Diretta Facebook, https://www.facebook.com/amicidellamusicadimodena
Musiche di Bartók, Ulmann, Messiaen, Kahn, Beethoven, Stravinskij

Mercoledì 27 gennaio alle ore 21 in diretta Facebook sulla Pagina degli Amici della Musicadi Modena
 si terrà un insolito appuntamento per l’Associazione degli Amici della Musica. 

È dal 2009 che gli AdM organizzano concerti al Teatro Comunale Luciano Pavarotti in occasione della Giornata della Memoria. Quest’anno, tuttavia, l’evento si terrà online. Caratteristica essenziale di ogni concerto della Stagione AdM è sempre stata l’idea di tenere vivo il rapporto tra passato e presente, collegando il patrimonio musicale con la realtà contemporanea: è solo all’interno di un simile rapporto, infatti, che la musica può rendersi portatrice non solo di emozioni ma anche e soprattutto di contenuti. La Giornata della Memoria, in particolare, in questo senso ha ogni volta spinto organizzatori e musicisti a trovare un modo sempre nuovo per esprimere e trasmettere i contenuti della commemorazione dialogando con la realtà attuale, attraverso forme – passate e presenti – di linguaggio artistico. È per questo che, pur essendo gli Amici della Musica un’Associazione musicale, sono state coinvolte all’interno della Rassegna “Concerti della Memoria e del Dialogo” anche altre forme artistiche – come la poesia, il teatro e il cinema – allargando la partecipazione a studenti, cittadini, giornalisti, scrittori e storici. Dialogo è dunque diventata la parola chiave dei “Concerti della Memoria”: dialogo tra forme artistiche, tra attori e spettatori, tra musicisti e ascoltatori, ma soprattutto, dialogo tra passato e presente: tra compositori e musicisti che hanno subito persecuzioni in quel determinato contesto storico e musicisti che hanno subito forme di repressione nel passato più prossimo e recente. È proprio in vista di un simile dialogo che è stato possibile dare spazio anche a compositori e brani contemporanei, ed è proprio grazie ad esso che una commemorazione ricorrente come quella del Giorno della Memoria ha offerto e offre ancora oggi l’opportunità di riflettere su quanto accaduto e di scoprire zone ancora poco esplorate nel panorama musicale. Un appuntamento particolare, dunque, ma non meno interessante e coinvolgente. L’evento si terrà, infatti, online e alle proiezioni di alcune parti accuratamente selezionate dai concerti degli scorsi anni si alterneranno interventi in cui verranno commentate e descritte le storie di vari musicisti e compositori. Così di discuterà di Robert Kahn, compositore ebreo emigrato in Inghilterra, e di Ulmann, austriaco di origini ebraiche, deportato e morto ad Auschwitz nell’ottobre del ’44. A una prima parte dedicata ai compositori di origine ebraica seguirà una seconda dedicata alla musica yiddish, realizzata nel 2014 in collaborazione con la Corale Gazzotti e l’Ensemble Mutinae Plettri. Si passerà così a una terza parte, Sopravvissuti, tratta dal Concerto del 2015, con un Melologo per voce narrante, bayan solista e ensemble tratto da I cannibali di George Tabori. La quarta e ultima parte sarà invece dedicata a Lingue, suoni e persone, con musiche di Messiaen, Stravinskij, Schumann e Beethoven. 
“I Concerti della Memoria e del Dialogo rappresentano un percorso di riflessione e conoscenza, di incontri e condivisione – ricorda Claudio Rastelli, direttore artistico -. L’enormità della Shoah, delle leggi razziali e delle persecuzioni politiche, rischiano di rimanere relegate a un lontano passato nel quale, per ignoranza, malafede o anche solo superficialità, non si ricorda il percorso che ha portato ai crimini del nazifascismo. Per questo, fin dal 2009, abbiamo ampliato il campo al presente, indagando gesti, azioni, opinioni che rivelano tracce di razzismo e di fascismo, o, al contrario, di Dialogo. Si può dire che il presente, in 14 anni di Concerti della Memoria e del Dialogo, è davvero entrato “in scena” al Pavarotti tramite una moltitudine di persone che hanno lavorato con noi: artisti (musicisti, attori, drammaturghi), storici, politici, associazioni del territorio, scuole e, come nell’edizione del 2016, “cittadini modenesi con radici altrove”.