Lo spettacolo rende omaggio ad una delle pagine più significative della storia della danza e agli autori di una nuova rivoluzionaria espressione artistica: Sergei Diaghilev (1872 – 1929), instancabile impresario teatrale russo, e Vaslav Nijinsky (1890-1950), divino danzatore e genio del balletto. La serata ripercorre le tappe di questa rivoluzione: In apertura “Le Spectre”, creazione di Giorgio Mancini, su musica di Carl Maria von Weber; il brano immagina l’incontro di arte e di vita tra Diaghilev e Nijinsky. In programma un estratto da “Mediterranea” di Mauro Bigonzetti, balletto italiano tra i più rappresentati e richiesti al mondo. Torna in scena anche “L’après-midi d’un faune”, storica versione di Amedeo Amodio del balletto di Nijinsky che tanto scandalo destò alla sua creazione (1912) sulle note di Debussy. In chiusura il “Boléro” di Ravel, qui nella nuova versione a firma di uno dei più brillanti coreografi italiani, Giuliano Peparini.
a cura di Daniele Cipriani
coreografie Amedeo Amodio, Mauro Bigonzetti, Giorgio Mancini, Giuliano Peparini
musiche Claude Debussy, Carl Maria von Weber, Maurice Ravel, Stefano Luca
testi Patrizia Veroli
maître de ballet Stefania Di Cosmo
solisti Susanna Elviretti, Mattia Tortora, Marco Lo Presti
e con Alessandro Burini, Mattia Ignomiriello, Davide Pietroniro
con la partecipazione straordinaria dell’attrice Vanessa Gravina
musica dal vivo
Massimo Mercelli (flauto)
Nicoletta Sanzin (arpa)