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Lo spettacolo racconta le “due vite in una” vissute da Jean Le Boulaire, il violinista francese che ha legato il suo nome (uno dei suoi due nomi) alla nascita di uno dei grandi capolavori della musica del Novecento: il Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen. Fu lui infatti insieme allo stesso compositore, al violoncellista Ètienne Pasquier e al clarinettista Henri Akoka, ad eseguirlo per la prima volta, il 24 gennaio del 1941, in una baracca del campo di concentramento di Görlitz. Dopo la liberazione del campo e il ritorno a Parigi Jean Le Boulaire decide però di cancellare dalla memoria l’esperienza della reclusione e cambia radicalmente la propria esistenza. Mette in un baule il suo violino, cambia nome (d’ora in poi si farà chiamare Jean Lanier) e intraprende la carriera dell’attore. Non rivelerà mai a nessuno, nemmeno alla propria famiglia, il suo passato. Né vorrà incontrare i suoi compagni di prigionia.

Dopo un provino sostenuto per caso partecipa, nella Parigi occupata dai tedeschi, alle riprese di un film culto: Les enfants du Paradis di Marcel Carné  e poi nel dopoguerra a una serie di film “minori”. Negli anni Sessanta arriva il successo popolare: Jean Lanier è infatti uno dei protagonisti, insieme a Jean Gabin, della prima serie televisiva francese dedicata al Commissario Maigret. Nel corso della sua carriera Lanier gira una sessantina di film, alcuni con registi importanti come François Truffaut, Claude Chabrol, Claude Autant, Lara e Alain Resnais. Mai da protagonista, sempre in ruoli preziosi di caratterista. A metà degli anni Ottanta si ritira dagli schermi, e dopo poco si ammala. Nelle ultime settimane di vita sprofonda in un delirio popolato di sogni e visioni: immagina di parlare con il comandante del campo di Görlitz, ricorda all’improvviso il giorno della prima esecuzione del Quatuor, fa i nomi di Messiaen, di Pasquier, di Akoka. Il passato di Le Boulaire, che Lanier ha voluto cancellare, riemerge dunque negli ultimi giorni di vita, nel momento in cui Jean si trova sospeso tra coscienza e incoscienza, tra ricordo e delirio. I due Jean, scompaiono, insieme, il 9 aprile 1999. Hanno 85 anni. (Guido Barbieri)

Alla fine del tempo. Storia di Jean e Jean 

Guido Barbieri testo e voce narrante
Francesco Senese violino solista
Ensemble AdM Soundscape
Maura Gandolfo clarinetto
Paola Perardi violoncello
Francesco Bergamasco pianoforte

Elaborazione video Visual Lab
Consulenza iconografica Stefania Aluigi

Musiche di Heinrich Ignaz Franz Biber, Johann Sebastian Bach
Franz Joseph Haydn, Johannes Brahms, Eugène Ysaye
Gabriel Fauré, Béla Bartók, Olivier Messiaen, Jorg Widmann

Coproduzione
Fondazione Teatro Comunale di Modena
Amici della Musica di Modena - Concerti d'Oggi
In collaborazione con Fondazione Villa Emma
Con il patrocinio della Comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia

Durata del concerto: un'ora e 10 minuti, senza intervallo