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È un evento raro poter ascoltare nell’arco della stessa serata quattro capolavori del repertorio per pianoforte e orchestra tardoromantico. I due Concerti per pianoforte appartengono alla maturità compositiva di Liszt, la Fantasia su temi ungheresi e Totentanz sono pagine rivoluzionarie nel trattamento dello strumento solista e nella scrittura orchestrale dell’autore. Protagonisti di questo ambizioso omaggio al compositore ungherese sono quattro pianisti italiani accomunati da una solida formazione e ampia esperienza esecutiva: Marco Scolastra si misura con il funambolismo leggero della Fantasia; Marcello Mazzoni affronta l’estroverso virtuosismo del Primo Concerto; Andrea Padova si addentra nelle innovative costruzioni armoniche del Secondo Concerto; Maurizio Baglini svela quel tenebroso romanticismo di cui è impregnato Totentanz, brano articolato nella forma tipicamente lisztiana della parafrasi. Sul podio, il direttore e violinista Hakan Şensoy, chiamato a dirigere un complesso sinfonico rumeno dalla storia gloriosa come la Filarmonica di Braşov, che tra Ottocento e Novecento è stata diretta da personalità come Johannes Brahms, Richard Strauss, George Enescu, Edwin Fischer.

FRANZ LISZT
Fantasia su temi popolari ungheresi S. 123
Pianoforte Marco Scolastra

Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra S. 124
Pianoforte Marcello Mazzoni

Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra S. 125
Pianoforte Andrea Padova

Totentanz – Parafrasi sul Dies Irae per pianoforte e orchestra S. 126
Pianoforte Maurizio Baglini